Le emozioni di Claudio per la sua Maratona

Anche Claudio ci racconta come è stato diventare un maratoneta:

Ebbene si, sono un maratoneta!

Il mio percorso per diventarlo ha attraversato tre fasi:

1-LA DECISIONE
Tutto parte dal pranzo di Natale 2019 della società sportiva.
Ad un certo punto si iniziano a sentire voci sulla maratona di Milano 2020, voci che io ovviamente faccio finta di non sentire ma, alla fine della giornata, mi ritrovo quasi senza accorgermene nel gruppo di chi la correrà.
Poi però il covid ha fermato tutto.
Ma, a giugno 21, arriva l’idea della maratona di Verona, idea che mi piace e che accetto.
La mia prima sarà lì.

2-LA PREPARAZIONE
Benissimo, la decisione è presa, ora bisogna allenarsi.
Ma come?
So che ci sono le tabelle specifiche ma sono tantissime, quale utilizzo?
Una sera ne parlo con MarKo che si offre di condividere e spiegarmi quella usata da lui.
Mi piace, decido che sarà anche la mia.
Penso che la tabella di allenamento si possa paragonare ad una ricetta:
dentro troviamo tutti gli ingredienti che servono e come vanno utilizzati, ovviamente ci devono essere tutti e le istruzioni seguite alla lettera, altrimenti nel piatto non avrai il risultato atteso.
Il tempo da dedicare alla preparazione è tantissimo, non si riesce più a fare altro, solo correre, correre in ogni condizione, con caldo, freddo, pioggia, vento e con un cervellino che spesso dice: “ma chi me l’ha fatto fare” “non ne posso più” “che palle” “no no oggi non corro” ecc ecc
Però, come ogni REDS insegna, non si molla e quindi, giorno dopo giorno, la tabella scorre e volge al termine.
Ci siamo, è il momento di mettere sul piatto la ricetta.

3-LA GARA
La giornata di gara inizia con il ritrovo della squadra nei pressi della partenza, si scherza un pò, foto di rito e si va in griglia.
In griglia ci carichiamo a vicenda poi inizia la concentrazione.
Ripeto nella mia testa tutti i consigli che ogni REDS mi ha dato, so che saranno presto utili e dovrò essere pronto ad applicarli.
Ecco lo sparo, si parte, inizia l’avventura.
Con me c’è Omo, che ringrazio tantissimo, nelle fasi iniziali ha saputo aiutarmi nell’impostare il passo corretto da tenere per la gara, è fondamentale!
I chilometri scorrono uno dopo l’altro e le bellezze di Verona aiutano a renderli più leggeri.
Il percorso mi piace ed il primo giro si chiude, siamo a 21Km.
Inizia il secondo giro, i cartelli dei chilometri iniziano a mostrare via via numeri sempre più pesanti ma emozionanti, sono concentratissimo e sto reggendo fisicamente.
Ma, come ogni runner sa, la situazione può cambiare in fretta.
Km36: sbammmm dritto contro il muro, eccolo qui il mostro di cui tutti parlano, non è una leggenda, esiste davvero!
Le gambe iniziano a diventare pesanti, la sinistra è dolorante, i piedi ancor di più ma io devo arrivare, non ho nessuna intenzione di mollare qui, non voglio gettare via tutto il lavoro fatto, non me lo perdonerei mai.
E allora denti stretti, fuori tutti i consigli memorizzati, un pò di tifo del pubblico ed eccola là, l’ARENA, Km 42!
Forza, ultimi 195 metri, si taglia il traguardo, l’orologio si ferma, medaglia al collo, missione compiuta: sono un maratoneta!

Un grazie gigante lo devo alla magnifica squadra REDS perchè una cosa è certa e la posso dire: senza di loro non avrei mai pensato di correre una maratona.